Chet Baker a Giurdignano

Chet Baker è uno dei mostri sacri della storia della musica jazz di tutti i tempi , la più grande “tromba bianca” che sia mai esistita – Chet ha suonato con Charlie Parker , con Miles Davis e soprattutto con Gerry Mulligan nel famoso quartetto pianoless e con mille altri giganti americani ed europei – Una grande leggenda alimentata dal clichè dell’Artista bello e dannato che ha percorso tutte le tappe della dipendenza dalla droga ; è accaduto spesso che jazz e droga costituissero un binomio drammatico nella vita di straordinari talenti della musica afro-americana – Chet ha avuto una vita tormentata e difficile ; ha la bocca rifatta a causa di un pestaggio per una storiaccia di droga a New Jork e non è stato certo facile imparare a suonare una seconda volta ai suoi livelli ; in Italia a Lucca negli anni ’60 ha scontato un anno di carcere per la stessa ragione – Ormai del bellissimo ragazzo di enorme talento , negli USA più popolare di James Dean che una notte sulla fifth avenue lo insegue per abbracciare il suo idolo ,è rimasto ben poco – (“tra noi due – mi dice una sera – la star ero io”) Oggi ha il viso sgualcito da un incredibile mosaico di rughe , ma per prodigio il suono e la voce sono rimasti unici e irripetibili – Ma bando alla tristezza , qui occorre parlare del Chet privato e dolcissimo che abbiamo conosciuto e riferire qualche piccolo aneddoto divertente e gustoso – Va subito detto che è sempre un azzardo programmare un concerto con lui anche se ne vale in ogni caso la pena : non si è mai sicuri che venga a suonare il giorno stabilito – Una volta deve venire a suonare a Bologna in Teatro ma la stampa locale lo annuncia nella stessa data in un club , allora per fugare ogni dubbio vado a trovarlo a Parigi , suonava al “Le petit Opportun” , – un minuscolo jazz club in Rue des Lavandières – e gli faccio registrare un messaggio che poi diffondo per radio in cui Chet dice “ciao Bologna ci vediamo al Teatro delle Celebrazioni il 10 dicembre” e per fortuna arriva puntuale a suonare – Un’altra volta (1987) senza avvisare in Italia chi come me ha annunciato il suo concerto in luglio , va in California per girare con Bruce Weber “Let’s Get Lost “, lo struggente documentario-ritratto della sua vita ; alla fine delle riprese ,gonfio di dollari ,da Los Angeles va a New York in moto col risultato di ustionarsi le mani sotto il sole a picco di luglio – Guarito mi chiama da Milano per scusarsi e propormi di recuperare la data in agosto ; naturalmente accetto , ma questa volta prendo le cautele del caso affidando a Erminio, amico che vive a Milano , l’onore e l’onere di “prenderlo in consegna” dal “Capolinea”, lo storico jazz club sui navigli , dove Chet suonerà la sera prima – “A fine concerto – gli dico – lo accompagni in hotel , la mattina successiva lo porti a Linate , ti accerti che si imbarchi sul volo per Brindisi e a missione compiuta mi telefoni “- Il bravo guaglione esegue il compito alla perfezione e quando Chet compare con la valigetta testa di moro di custodia della tromba all’aeroporto di Brindisi mi regala ancora una volta una grande emozione – Chet viene giù dalla sua camera verso le due del pomeriggio per la prima colazione : uova e bacon mandati giù con una caraffa di wodka e uno schizzo di pompelmo – Gli officianti al rito del breakfast sono Antonio e Davide , ragazzotti di dodici e quindici anni- Il primo ,scrupoloso , assicura i solidi ; l’altro , svagato , prepara i liquidi alcolici e non osa sottrarsi all’invito eccitante : “David drink with me” , gli fa Chet – Come si fa a rifiutare ? Meglio trasgredire ogni consegna e “oh yes , oh yes ,Chet”… e poi l’incauto fanciullo si accascia e non si vede più – E’ il fiuto di Gaudi che a notte fonda lo scova accucciato e dormiente dietro una siepe dalle parti della piscina – (Oggi l’ex ragazzo che preparava la wodka al pompelmo per Chet ascolta buona musica e se è in cimbali , con altre mirabilia che gli hanno cambiato la vita , racconta con nonchalance da uomo di mondo : ma che ve lo dico a fare … – dice – della sua iniziazione alcolica e di quel nobile mentore ) – Chet quando suona e canta ” My funny Valentine” ti scortica l’anima poi silenzioso si rintana in camera con Diana – Spesso quando viene a suonare da noi si ferma una settimana e siamo felici di coccolarlo – Ma Chet soffre d’insonnia e suona in camera anche all’alba e certo la prima reazione di chi dorma nella camera accanto non è proprio idilliaca – Capita a Maurizio che tutte le mattine è tormentato dalle note della tromba …sublime – Di primo acchito Maurizio sobbalza cattivo dal sonno interrotto , ma più tardi capisce il privilegio della singolare circostanza e la sfrutta a suo vantaggio ; Ha irretito senza molta fatica una bella ragazza , gli è bastato dire: “dormi con me questa notte , vedrai domattina Chet suonerà solo per te” – Chet Baker sarà ricordato per sempre come il musicista jazz più lirico e poetico che sia mai esistito come sanno bene gli appassionati della sua musica in ogni angolo del mondo –