Un astro per ricordare Chet Baker Ma un romanzo lo vuole ancora vivo

Lungo via Caprarie una stella sul selciato celebra il trombettista scomparso nel 1988. La sua leggenda però non finisce. E Roberto Cotroneo, nel suo ultimo romanzo, lo immagina eremita in Salento a cercare di perfezionare “My Funny Valentine”. DI GIORGA OLIVIERI Una stella in via Caprarie ricorderà da oggi gli anni bolognesi di Chet Baker, il trombettista scomparso cadendo da una finestra di un albergo di Amsterdam la notte del 13 maggio 1988. Qualcuno tuttavia se lo immagina ancora al mondo, a condurre una seconda vita segreta e solitaria tra gli ulivi del Salento. A Giurdignano per la precisione, a pochi chilometri da Otranto, dove Chet Baker negli anni ’80 andò a suonare al “Nostra Signora dei Turchi”, un club gestito da Gigi Polluce – impresario che in quegli anni sull’asse Bologna-Salento tracciò la sua personale via del jazz unendo il luogo di nascita a quello di elezione. A raccontare questa “ucronia” è lo scrittore Roberto Cotroneo nel romanzo “E nemmeno un rimpianto”, pubblicato di recente da Mondadori. Cotroneo fa di Polluce uno dei depositari di questo segreto, ora che il club è diventato un resort dove quest’estate sono passati decine di fan in pellegrinaggio. “Nel 1987 Chet Baker suonò da noi a Giurdignano per la quarta volta – la prima fu nel 1983 – e qui rimase una settimana in vacanza. Quell’estate gli promisi che entro l’anno l’avrei riportato a Bologna”, racconta Polluce, che nel 2008 ha raccolto venti anni di ricordi e musica tra Bologna e il Salento nel piccolo libro “Mi sei piaciuta felicità”. “Era il mio primo concerto in città – continua l’ex manager – ed ero terrorizzato che non si presentasse. Andai personalmente a Parigi dove gli feci registrare un messaggio da diffondere in radio, in cui Chet diceva ‘Ciao Bologna, ci vediamo il 10 dicembre al Teatro delle Celebrazioni’. Quella serata fu un successo”. Nel romanzo di Cotroneo, il Chet Baker ora monastico e non più maledetto che continua a lavorare su “My Funny Valentine”, ad un certo punto scompare di nuovo. E tra finzione e realtà, chissà che non si mescoli oggi tra la folla per vedere la stella che la sua Bologna ha deciso di dedicargli. http://bologna.repubblica.it/cronaca/2011/09/17/news/un_astro_per_ricordare_chet_baker_ma_un_romanzo_lo_vuole_ancora_vivo-21803920/